Quanto è bello, somiglia tutto a...

Quando un bambino nasce, genitori, amici e parenti aprono Il toto scommesse delle somiglianze!
Ricordo che quando è nata la mia bambina, gli amici, guardandola, le dicevano: "Sei uguale al tuo papà", altri: "Sei uguale alla tua mamma".
Non parliamo poi dei parenti che per mesi hanno continuato a dirle sei uguale a... 


Sentirsi dire che la propria bambina somiglia alla mamma fa sempre piacere, ma senza esagerare e sempre tenendo presente che lei è Giulia e non la copia di qualcun altro! 
Giulia ha i suoi gusti, le sue preferenze, il suo carattere.

Personalmente ho tenuto aperto il toto scommesse per i primi mesi, poi, ad amici e parenti che continuavano a voler trovare somiglianze, rispondevo: "Lei è Giulia e assomiglia a se stessa."

Continuare a ripetere ad un bambino che è uguale o che assomiglia a qualcun' altro è controproducente, sia per il piccolo, che per l'adulto.
Il bambino non si rispecchia in se stesso, ma negli altri; è molto importante, invece, che si riconosca in se stesso, accettandosi per quello che è, sin da piccolissimo. 
Il piccolo deve sviluppare la sua autostima, sentendosi amato e accettato così com'è.

Gli adulti di riferimento, rispecchiandosi nel bambino, corrono il rischio di non accettarlo nella sua unicità, e alimentano aspettative che appartengono solo a loro e non al piccolo.

Tutti i bambini sono unici e sarebbe bello riuscire a captare la loro bellezza e la loro unicità senza doverla paragonare ad altri.

Provate a dire a vostro figlio: "Sei bello e alla tua mamma piaci così come sei" e non: "Sei bello come...".
Quale delle due frasi vorreste sentirvi dire, se per un attimo tornaste ad essere bambini? 
La prima, mi farebbe sentire più amata.
Accettare il proprio bambino nella sua unicità vuol dire amarlo incondizionatamente e seguire davvero le sue inclinazioni, dandogli la possibilità di poter seguire i propri sogni e non i nostri.


Monica Nero (educatrice nido d'infanzia e insegnante di massaggio infantile).