Come dire addio alle coliche del tuo bimbo

lunedì 19 gennaio 2015

Viva la scuola dei progetti!



Rabbrividisco quando ascolto insegnanti o educatori accogliere i bambini al nido o a scuola dicendo:
"E' arrivata lei, la più brava!", oppure "Buongiorno Luca, tu sì che sei un bimbo modello!"
Rabbrividisco quando i bambini non vengono compresi e un loro comportamento di disturbo viene giustificato dall'adulto che, con convinzione, afferma: "E' sempre lui che crea problemi, è sempre lui che non si riesce a gestire!".

Lo stesso bambino, accolto con dolcezza e ascoltato nei suoi bisogni, sarebbe semplicemente curioso di fare, di osservare ciò che lo circonda, di scoprire e conoscere il funzionamento delle cose.
Se in sezione
non esiste un angolo per colorare e ritagliare,
non esiste un angolo per i travestimenti,
non esiste un angolo per fare giochi motori,
non esiste un angolo per fare travasi e dare vita al gioco di finzione,
non esiste gioco alla portata di bambino,
l'angolo lettura c'è, ma i libri sono tutti rotti,
le costruzioni ci sono, ma sono tutte sparpagliate e il bambino non può decidere di giocarci in autonomia, deve chiedere sempre all'insegnante,
è normale che poi il discente diventi ingestibile, litighi con i suoi compagni per il possesso dell'unico pupazzo più o meno integro che c'è!
L'adulto non può pensare che questa sia la normalità!
La scuola che oggi si mette in vetrina, vendendo i tanti progetti come se fossero esche per pesci, non può chiudere gli occhi di fronte al degrado in cui perversano spesso le sezioni.
Io sono per natura una persona molto positiva e ottimista e per tale ragione non posso smettere di immaginare una scuola migliore, capace di essere davvero ambiente di vita e di scoperte, non posso smettere di credere che esistano ancora insegnanti ed educatori capaci di fare bene il proprio lavoro, mettendosi in gioco ogni giorno.

Angela

1 commento:

  1. Angela sono molto d' accordo con te!spesso ci si concentra a scrivere super progetti e ci si dimentica di rispettare il bambino nella sua unicità. Colleghe dovremmo perdere meno tempo a scrivere progetti e dovremmo concentrarci di più su ogni singolo bambino, mettendoci in gioco cercando la strategia migliore e a creare lo spazio adatto per educare al meglio i piccolissimi.
    Ricordiamoci sempre che i bambini sono il futuro e un bambino sereno sarà un adulto sereno.

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