Come dire addio alle coliche del tuo bimbo

martedì 13 maggio 2014

Non ci separiamo solo per il "bene" di nostro figlio

L'essere sordi e ciechi non è purtroppo una prerogativa che appartiene solo a chi ha una seria compromissione dell'udito e della vista.
A malincuore constato tutti i giorni di quanto gli adulti siano sordi e ciechi per scelta.
E' molto più semplice vivere la vita imparando a non voler ascoltare ed osservare la propria realtà quotidiana, fatta spesso di contraddizioni, finti valori e false credenze; è molto più facile, di fronte ad un problema manifesto, fingere che quello non sia un qualcosa di cui preoccuparsi e per cui valga la pena attivarsi e trovare la giusta soluzione; è più semplice soffocare il proprio malessere e l'insoddisfazione per una vita vissuta male, pensando bene di scaricare, anche se inconsciamente, le emozioni negative e distruttive sui deboli, sugli indifesi, sui bambini, che non hanno colpe né responsabilità per le frustrazioni dei grandi.

Riporto una storia raccontatami qualche giorno fa: un ragazzino di 14 anni, di fronte alle liti furibonde dei suoi genitori che non si risparmiano nelle offese reciproche, sia verbali che fisiche e mettono a rischio la sicurezza del minore, diceva ai carabinieri, intervenuti, dopo essere stati chiamati per l'ennesima volta dai vicini: "Non voglio che i miei genitori si separino, anche se litigano non fa niente, l'importante è che stiano insieme".
Continuo ad interrogarmi su come possa essere possibile per un adulto diventare talmente cieco e sordo, da non voler accorgersi di quanto grande e profondo possa essere il danno psicologico che si procura nella psiche di un bambino, che non possiede gli strumenti necessari per poter discernere e comprendere cosa sia normale e cosa sia anormale.
Ma quale percezione può avere questo bambino dell'amore, del rispetto, del volersi bene e della famiglia?
La sua serenità e stabilità emotiva è completamente compromessa dall'instabilità dei suoi genitori che continuano a non voler vedere il loro rapporto di coppia essere naufragato, in balia solo di menzogne, falsità e violenza. Preferiscono restare insieme per il "bene" del figlio, ma questo figlio, da grande, quali modelli comportamentali avrà interiorizzato?
Sarà una persona capace di vivere un'affettività sana oppure, alla luce della sua esperienza, maturerà l'idea secondo cui è "normale" che nella famiglia si possa litigare, usare violenza a tutti i livelli, minacciare, ricattare, etc.
Da grande questo fanciullo molto probabilmente riproporrà attivamente lo stesso modello educativo e familiare che ha vissuto.
E l'adulto è consapevole dei danni che la sua cecità e sordità procurano nella vita di un indifeso, di un soggetto che invece andrebbe tutelato e che avrebbe il solo diritto di vivere la normalità?
A mio parere questo ragazzino, interiorizzerà quotidianamente la "follia" degli adulti come normalità, tanto da difenderla per continuarla a vivere.
Tu come la pensi?

Un saluto,
Dott.ssa Angela Del Casale

Nessun commento:

Posta un commento