Domenica pomeriggio, seduta su una panchina di un bar, in
una bellissima piazza di una ridente cittadina marina.
Mentre gusto un ottimo
gelato, il mio sguardo viene catturato da tre bambini che giocano divertiti con
una palla, chiamata da loro “palla dispettosa”, perché arriva sempre vicino al
nostro tavolino, rischiando di disturbarci.
Questi bambini, di cinque sei anni,
suscitano subito la mia simpatia, mentre corrono e giocano in lungo e in largo.