Come dire addio alle coliche del tuo bimbo

sabato 21 dicembre 2013

L’importanza del massaggio in un bimbo prematuro


Un bambino che nasce prima della trentasettesima settimana di gestazione viene chiamato bimbo prematuro.
I genitori del neonato prematuro è molto probabile che si sentano in colpa e responsabili per la condizione in cui viene a trovarsi il piccolo. Tanti sono i sentimenti che possono emergere nella loro mente e nel loro cuore: rabbia, impotenza, ansia, paura, angoscia e qualche volta si sprofonda anche nella depressione.

Sussidio di circa 340 euro al mese per le neo mamme

Sei senza lavoro? Vivi una condizione di forte disagio economico? Hai un figlio o più di uno nati nel 2013?
Lo Stato ti dà una mano con un assegno di maternità.
Si tratta di un assegno che viene erogato per cinque mesi e per ogni figlio nato nel 2013 a tutte le neo mamme italiane residenti che non beneficiano di nessun altro trattamento previdenziale e che vivono in situazioni economiche piuttosto precarie. 
Il nucleo familiare deve avere un reddito annuale non superiore ai 34.873,24 euro.
Chi concede tale sussidio è il Comune di residenza, ma l'ente erogatore è l'INPS che di solito dovrebbe pagare la somma in un' unica soluzione.  
Attenzione: la domanda per ottenere il sussidio va presentata al Comune di residenza e non all'INPS, che provvede solo al pagamento della quota.

mercoledì 18 dicembre 2013

I bambini sono i nostri veri INSEGNANTI!

Osho nel suo libro " Il benessere emotivo"
dice....
"Nota l'assurdità delle domande della gente: come amare, come ballare, come meditare? Come vivere? Domande assurde... che mostrano la povertà, la miseria interiore dell'uomo. Non ha fatto che rimandare ogni cosa, e a poco a poco si è dimenticato.
Ogni bambino sa amare, e ogni bambino sa ballare, e ogni bambino sa vivere. Il bambino arriva completo, con tutto pronto. Deve solo cominciare a vivere.

martedì 17 dicembre 2013

Esiste il figlio prediletto?


"Ci sono molte resistenze da parte dei genitori a prendere in considerazione l’idea di un figlio preferito. Perché è piuttosto spinosa. Nel codice genitoriale condiviso e accettato “i figli sono tutti uguali”. Eppure è un argomento antico (fin dalla Bibbia), raccontato attraverso innumerevoli storie, libri e film, in molti dei quali viene messa in evidenza anche la drammaticità contenuta in relazioni sbilanciate tra genitori, figli e fratelli. Il prediletto è una realtà ben nota e presente in buona parte delle famiglie anche per alcuni studi. Secondo ricercatori dell’Università della California, ben il 70 per cento dei genitori ha un debole per uno degli "eredi", in genere il primogenito.

mercoledì 11 dicembre 2013

Coliche addominali o reflusso gastroesofageo?


Quando un neonato inizia a piangere ininterrottamente per più di 2/3 ore al giorno per più giorni consecutivi la prima cosa si pensa è che possa soffrire di colichette addominali. Dico questo perché la percentuale di neonati che dalla seconda/terza settimana di vita presenta questo fastidioso e antipatico problema è piuttosto alta.
Ma come capire se si tratti davvero di colichette d’aria e non invece di un problema forse anche più insidioso, come può essere quello del reflusso gastroesofageo?

lunedì 9 dicembre 2013

Troppi regali fanno male?

Osservate lo sguardo di un bambino mentre scarta un regalo.
I suoi occhi brillano dalla felicità e curiosità di scoprire cosa c'è sotto quell'involucro.
Una volta strappata la carta, tolti i fiocchetti e i nastrini, è contento di sperimentare il nuovo gioco, ma dopo pochi minuti, haimé, già non ha più interesse. I suoi occhietti sono stati catturati da qualcos'altro... che può essere un rumore...una porta che si apre...un suono che proviene dall'esterno...il gatto che si avvicina...
E quel gioco finisce insieme a tanti altri giochi nel "cesto dei ricordi".

sabato 7 dicembre 2013

La depressione nel bambino



Solitamente gli adulti vedono il bambino come una persona attiva, solare e sempre sorridente.
A fatica si pensa che anche esseri così piccoli possono invece soffrire di depressione, disturbo che purtroppo è in forte crescita, soprattutto nei paesi ricchi e industrializzati.
Poiché i bambini non riescono a dare voce al proprio malessere, tendono a manifestare la sofferenza e il disagio con il comportamento.
Il bambino, che ha una grande sensibilità, di fronte alle liti tra mamma e papà si sente responsabile, crede, infatti, di essere lui la causa di tali dissidi. Alimenta, pertanto, nei suoi pensieri l’idea di essere un figlio poco bravo, che non merita il loro amore. Se un bimbo viene picchiato, ad esempio, perché ha dei genitori violenti, crede di meritare le sculacciate perché è cattivo, non penserà mai di avere dei genitori aggressivi.

Preziosi consigli... aspettando il bebè!

Vivi la gravidanza come un’ occasione preziosa per porti in ascolto del tuo corpo che cambia, trasformandosi. Prova a ricercare nuovi equilibri, sia con te stessa che con il tuo compagno.
Se vivi la gravidanza come un’occasione di crescita e non come un periodo di malattia, tante paure scompariranno per lasciare posto ad una serena consapevolezza del nuovo ruolo che insieme al papà vi state pian piano conquistando.

domenica 1 dicembre 2013

Il ciuccio: amico o nemico?


Quando un bimbo piange in modo disperato e nessuna strategia riesce a consolarlo, il rimedio del ciuccio potrebbe diventare un conforto straordinario per il piccolo e un valido aiuto per i grandi.
Il neonato conosce l’arte del succhiare, perché già lo faceva nel grembo materno. L’attività di suzione, oltre che consentire al bimbo di nutrirsi, contribuisce a calmarlo e a tranquillizzarlo, procurando un generale senso di benessere.
La suzione, così come accade per il massaggio, favorisce, difatti, la produzione di endorfine, naturali soppressori del dolore. L’utilizzo del ciuccio durante il riposo, soprattutto con bimbi molto piccoli, può ridurre anche il rischio di soffocamento; difatti il bimbo, succhiando, non va in apnea e ci sono molte meno probabilità che nella culla cambi posizione.

mercoledì 27 novembre 2013

Perchè il nostro bimbo è insicuro?


Così come la spugna, se posta sopra una superficie bagnata asciuga tutto il liquido, lo stesso accade al bambino che, considerato una spugna, assorbe tutto ciò che quotidianamente vive.
Maria Montessori parla difatti di “mente assorbente” del bambino, ovvero la tendenza ad appropriarsi, in modo inconscio, di tutti i dati del suo ambiente di vita.
Ad avvalorare questa tesi ci sono tanti studi effettuati in prestigiose università americane, secondo cui il neonato apprenderebbe anche durante il sonno.

venerdì 22 novembre 2013

La stitichezza nel neonato si chiama dischezia


Non avevo mai sentito parlare di dischezia, fino a quando non me ne ha parlato un pediatra, con il quale collaboro. 
Mi sono incuriosita, ho fatto le mie ricerche e sono giunta, con stupore, a questa considerazione: sono davvero tanti i neonati che soffrono di tale disturbo.
Al di sotto dell’anno di vita non si può dire che il bimbo sia stitico, è più corretto, invece, parlare di dischezia, se il neonato non va di corpo regolarmente o se espelle feci dure.
Con tale termine medico si vuol indicare una incoordinazione tra la spinta e il rilascio degli sfinteri. 
La dischezia è l’incapacità di riuscire a defecare.  
Il bimbo sente lo stimolo, ma non riesce a controllare e rilasciare gli sfinteri.
Un bimbo che soffre di questo comune disturbo, in che modo se non con il pianto riesce a manifestare tutto il suo dolore e la sua sofferenza?
Tu genitore puoi aiutarlo a risolvere questo fastidioso disturbo imparando a fare delle manovre sul pancino, in senso circolare; inizia dalla sua parte destra e vai verso sinistra, quasi a voler ripercorrere l’andamento del colon, in questo modo aiuterai il regolare fluire degli escrementi, conducendoli verso le vie di scarico e rilasserai tutta la zona addominale.
Puoi anche effettuare una stimolazione tattile, utilizzando un dito, il gambo di  prezzemolo o la punta del termometro, purché queste siano solo dei rimedi d’emergenza e non diventino un’abitudine quotidiana.
Questo disturbo, fortunatamente, nell’arco di qualche mese tenderà a scomparire.


Ti saluto
Dott.ssa Angela Del Casale

http://www.colicheneonati.it

lunedì 18 novembre 2013

Come dire “addio” al fastidioso problema delle coliche del neonato!


Dalla seconda settimana di vita in poi possono comparire le fastidiose e temute colichette addominali. Il pianto inconsolabile di un neonato sicuramente mette in crisi i neo genitori, che spesso non sanno come comportarsi, non sanno quale posizione far assumere al loro bimbo, per tentare di alleviare il dolore e trovare la formula giusta per eliminarle.
Se non c’è una ragione certa per cui compaiono le coliche, sicuramente ci sono dei rimedi efficaci che potranno aiutare voi genitori e il vostro bimbo a ritrovare la calma e il benessere dimenticati!

venerdì 8 novembre 2013

Il pianto nel bambino: una diversa chiave di lettura


Molto spesso il pianto viene inteso come un elemento negativo da far placare al più presto.
I genitori diventano ansiosi e insicuri e il loro unico obiettivo diventa: allontanare quel lamento dalle orecchie!
Il pianto del bimbo suscita nel genitore antichi ricordi, legati alla propria infanzia.
Il pianto riporta il genitore al suo passato, dove magari per una frustrazione , un rimprovero o una sofferenza emotiva scoppiava in un pianto inconsolabile.
Allora quel pianto infantile diventa il pianto del genitore.