Come dire addio alle coliche del tuo bimbo

giovedì 8 maggio 2014

Ecco come ho risolto il problema di balbuzie da sola

Avevo circa dieci anni quando un motorino, guidato da un giovane ventenne, mi investì verso le 17,00, mentre attraversavo la strada che divideva la mia casa da quella di una mia amichetta di scuola. 
Ricordo come se fosse ieri il panico e la tanta paura che ebbi; per diversi giorni non ricordavo nulla di quel brutto incidente, ma solo tanta paura, un forte rumore e poi rivedevo me stessa distesa in mezzo alla strada, con tanta gente intorno a me, forse spaventata più di me e qualcuno che mi dava dei colpetti sul viso per farmi rinvenire.

Era un pomeriggio primaverile, iniziava a fare caldo, la scuola non era ancora terminata. 
Probabilmente stavo andando a casa di Rosita per fare i compiti insieme a lei, ma da quel pomeriggio qualcosa cambiò nella mia seppur giovanissima vita. 
L'incidente mi procurò una paura talmente grande, che da quel momento iniziai a balbettare. 
Non mi accadeva sempre, mi succedeva solo quando dovevo iniziare una frase, mi bloccavo sulla prima parola. E' inutile dire che questa cosa mi procurava evidenti disagi, soprattutto a scuola, perché quando la maestra mi diceva "Angela leggi questo brano", io andavo in panico, e tra le voci sommerse dei miei compagni che tentavano di coprire con colpi di finta tosse qualche risatina antipatica, iniziavo la mia difficile lettura. Tutto questo è durato diversi mesi. 
Mi accorgevo, inoltre, che quando ero a casa, nel pomeriggio, per studiare e far di conto, se ero da sola a leggere e ad esprimermi, la frequenza della balbuzie diminuiva drasticamente. Stando da sola, infatti, mi rilassavo e scompariva quell'ansia da prestazione che a scuola, davanti a tutta la classe, mi rendeva tanto agitata e nervosa da paralizzarmi la voce.
Il pomeriggio di studio, pian piano, divenne per me un'occasione per ascoltarmi e dare importanza alla mia voce: un brano lo rileggevo mille volte, pensando: "Più mi esercito, più il disagio dovrà scomparire"
Un giorno provai a inspirare, bloccare l'aria in apnea e farla uscire solo nel momento in cui andavo a pronunciare la prima parola del testo che dovevo studiare. Nel fare questo semplice esercizio, mi accorsi, stupita, che in questo modo non balbettavo. 
Non credevo alle mie orecchie. 
Ero al settimo cielo. 
Iniziai a ripetere questo esercizio tantissime volte e più continuavo, più diventavo sicura di me, più riuscivo a controllare il respiro, senza balbettare. 
A volte durante un' interrogazione: se dovevo parlare davanti a tante persone, mi agitavo e come diretta conseguenza, non riuscendo a controllare il mio respiro, che diventava affannato e correva più veloce delle parole, balbettavo. 
Iniziai a fare grande respiri (inspiravo aria) e poi espiravo solo quando partiva il discorso, senza scoraggiarmi mai. 
Andò subito molto meglio, ripresi a parlare come avevo sempre fatto, superando il disagio di sentirmi ripetere "poverina, balbetta".  Mi accorsi poi che, quando cantavo, il mio problema non esisteva. 
Trascorrevo interi  pomeriggi, quando non dovevo studiare, a canticchiare le canzoni dei mie cartoni preferiti: Dolce Remy e Anna dai Capelli Rossi erano i brani che amavo di più.
Dopo diversi mesi di esercizi fai da te e di prove superate mi sono finalmente riappropriata della gioia di parlare e di esprimermi con tutte le persone che mi stavano intorno. 

Ora ti dico come fare: 
- prima di iniziare a pronunciare qualsiasi parola, cerca di fare qualche atto respiratorio, inspirazione ed espirazione, così puoi rilassarti un pò; 
- fai una profonda inspirazione addominale, la tua pancia deve gonfiarsi, vai in apnea, e mentre butti fuori l'aria con l'espirazione, pronuncia la parola in un sol fiato, inizia con parole brevi (cane, caro, sole, stella,etc);
- ripeti l'esercizio più volte, quando ti senti più sicuro, inserisci parole più lunghe (tavolo, nuvola, elefante, etc);
- passa poi ad esercitarti con delle semplici frasi, ad esempio: "Oggi mi sento stanco, non vengo in piscina";
- inspiri e vai in apnea, nel momento dell'espirazione dici (oggi mi sento stanco), inspiri di nuovo e vai in apnea, espiri pronunciando il resto della frase (non vengo in piscina).

Se hai bisogno di aiuto...scrivimi sul blog oppure alla seguente e-mail
angeladelca@libero.it
sarò ben felice di aiutarti

un abbraccio
Angela
Pedagogista Clinico

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