Una madre, sulla cinquantina, qualche settimana fa durante
una consulenza, mi raccontava dei suoi figli, ormai grandi, tutti con
difficoltà nell’intraprendere relazioni affettive e sentimentali positive e
costruttive.
Nel fare un tuffo nel passato mi diceva: “Io i miei figli
non li ho mai coccolati, mai abbracciati, non ho mai avuto uno slancio
affettivo nei loro confronti”.
Osservare questa mamma con i capelli bianchi, commuoversi ed
emozionarsi, ha riportato alla memoria i miei ricordi di bambina perfetta, che
non voleva giocare per non sporcarsi.
Da piccola, se non mi sporcavo, i miei familiari mi
elogiavano dicendo: “Quanto è brava questa bimba, che non gioca per non
sporcarsi!”
Se ripenso oggi a questa frase, mi vengono i brividi!
Da piccola ho rinunciato ad essere bambina ogni volta che
sceglievo di non giocare perché, in questo modo, sarei stata apprezzata e
quindi amata dai grandi intorno a me.
Non è mai troppo tardi, però, voler rimediare agli errori,
sia subìti che commessi.
Così come questa mamma, in seguito ai nostri colloqui, ha
cercato, pur se con difficoltà, di diventare più affettuosa ed espansiva, io ho
imparato da grande a giocare e a sporcarmi e, quando oggi propongo al bambino
di esprimersi con i colori a dita o con i pennarelli, nel vedere le sue manine
colorate e sporche, mi sento felice e torno un po’ bambina anch’io.
Non possiamo crescere dei figli pensando che il “con-tatto”,
le coccole, le carezze non facciano parte del percorso educativo.
Ti consiglio di iniziare l’esperienza genitoriale con la
consapevolezza che l’educazione non può prescindere dall’accarezzare un
neonato, dal massaggiarlo, dall’entrare in profondo contatto emozionale con
lui.
E tu sei stata coccolata, abbracciata, accarezzata con tenerezza da piccola?
O senti che anche i tuoi genitori hanno trascurato queste forme di contatto emotivo con te?
Fammi sapere...
Dott.ssa Angela Del Casale
Pedagogista
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