Come dire addio alle coliche del tuo bimbo

venerdì 19 settembre 2014

Figlia mia non capisci niente

Le nostre strade si sono incrociate per un attimo durante gli ultimi giorni di vacanza.
Una madre cinquantenne e una figlia quattordicenne, in viaggio per qualche giorno, prima dell'apertura del nuovo anno scolastico.

La ragazza, Irene, ha suscitato sin da subito la mia simpatia: uno sguardo dolce e una personalità prorompente, allo stesso tempo timida e un pò (tanto) insicura.

La madre, nel momento stesso in cui ci siamo presentati, dopo la stretta di mano, già si lamentava di questa figlia, con i classici problemi adolescenziali e, senza porsi nessun problema su chi fossi, (una perfetta estranea), inizia in men che non si dica, davanti alla minore, a darle addosso, lamentandosi di lei.

Più volte ha ripetuto, nell'arco di circa dieci minuti di conversazione: "Non capisce niente, non ha voglia di studiare, non si impegna in niente, l'ho fatta venire qui con me sotto ricatto, perché lei non voleva venire".

Io, ammutolita da tale atteggiamento, resto in silenzio ad osservare; l'unica cosa che riesco a fare e prendere le difese di questa "povera" ragazzina che, ahimé, sono certa, pagherà le conseguenze per aver accanto una madre incapace di comprenderla, di valorizzarla e di apprezzarla.
La mamma non ha capito che se Irene non ha piacere di trascorrere del tempo insieme a lei, un motivo ci sarà.

Questa ragazzina, quando parla del padre, le si illuminano gli occhi.
Il papà non è in vacanza con loro, ma sono certa che il suo atteggiamento verso Irene sia completamente diverso da quello agito dalla madre.

Mi domando: "E' così difficile per un genitore mettere in discussione i propri comportamenti?".
Nel vedere determinate "scene di vita quotidiana" non posso che dedurre una cosa: "Sì, è difficile per un adulto modificare i propri atteggiamenti e pensare che si stiano commettendo degli errori".

E' triste vedere una madre e una figlia offendersi, criticarsi, punzecchiarsi senza affetto, senza complicità, senza il rispetto per la persona e senza pensare alle conseguenze che tali comportamenti procurano nella vita di una ragazzina, nel pieno della crescita fisica ed emotiva.

Spesso, troppo spesso, questi sono i rapporti tra genitori e figli, figli che crescono come canne al vento, senza punti di riferimento, con accanto degli adulti che pretendono il massimo, per poi vantarsi con amici e conoscenti, noncuranti del valore e del peso delle parole che, a volte, feriscono più di uno schiaffo.

Nonostante la dolce Irene faccia tante cose: studia violino, frequenta corsi di inglese, sta imparando a fare fotografie professionali e ad andare con il surf, la madre non perde l'occasione per sottolineare come la figlia sia svogliata e inconcludente in tutto.

Un augurio personale:"Che il tuo papà possa colmare il vuoto affettivo causato dalla cecità e dalla sordità della tua mamma. Buona vita!"

Con affetto
Angela

1 commento:

  1. Che tristezza!!!
    Non c'è più la misura giusta purtroppo, alcuni genitori non si accontentano mai è criticano i loro figli per tutto, altri, invece pensano di avere figli perfetti che giustificano in ogni caso.
    Mi chiedo come sia possibile, forse si instaurano questi rapporti, perché i genitori a loro volta avrebbero bisogno di una guida o di un aiuto......magari, però mi sbaglio!

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