E’ banale asserire che l’uomo sia fatto di testa e cuore.
Tutti noi siamo fatti di testa e dunque di pensieri, parole, logica e di cuore,
emozioni, sentimenti e stati d’animo.
Ma se penso alla società moderna, credo che questa abbia
schiavizzato il cuore a favore della mente. La mente pensa, elabora e alimenta
un pensiero capace di contraddire e negare continuamente quello dell’altro.
La
mente è negativa, è distruttiva, vive nella negazione di tutto e nel negare
valore a tutti.
Il cuore invece non è rigido sulle proprie posizioni, il
cuore è positivo, è elastico. Il cuore è capace di emozionarsi, è in grado di
accorciare le distanze e di creare ponti tra le persone, non barriere. Il
benessere ci ha insegnato a dare valore ad un gioiello, al telefono ultimo
modello, al pc più sottile che ci sia, alle scarpe firmate e questo cosa
produce? Tutti noi ci affanniamo, ci esasperiamo, per poter dare a nostro
figlio quello che il benessere ci impone: “tutti ce l’hanno, non può averlo
pure mio figlio?”
Ecco allora che la mente lavora, lavora, lavora e il cuore
si allontana sempre di più dalla nostra dimensione umana. Sembriamo tanti
missili impazziti alla ricerca sempre di ciò che non abbiamo e
dell’impossibile. Il cuore e la mente fanno parte di noi, non possiamo
separarli, possiamo però mettere il pensiero, la testa un tantino a riposo e
far emergere il cuore, come motore della nostra vita.
Facebook, twitter sono diventati non un mezzo per
comunicare, bensì una strategia per dare facile sfogo al nostro bizzarro bisogno
di porci al centro del mondo; ci danno l’illusione di avere tanti amici, ma in
realtà, pur sapendo cosa fa il nostro conoscente, in casa, poi, siamo soli, soli
con i nostri pensieri, soli con i nostri sentimenti. Se solo riuscissimo a
spegnere più spesso la televisione o il computer nelle nostre case, non avremmo
più l’esigenza di mettere in piazza la nostra vita attaccata ad un ricordo per
dire al mondo: questo è mio figlio il giorno del suo primo compleanno, questi siamo
noi nel nostro del nostro matrimonio.
Mettiamo un po’ a tacere il nostro stupido egocentrismo e
apriamo il cuore davvero a nostro figlio: amiamolo e ascoltiamolo. Accogliamo davvero il nostro compagno, accettandolo
per quello che è. Smettiamola di essere ridicoli di fronte ad una società che
ci guarda compiaciuta, perché è riuscita nel suo arduo lavoro: renderci
macchine prive di sentimenti e privi di vitalità.
Ritorniamo a vivere!
ti mando un caloroso abbraccio
Dott.ssa Angela Del Casale
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